Caro giornalista,
il mondo e’ difficile e il capo ti ha affidato un articolo di stampo scientifico o informatico, o entrambi.
Se hai mai usato in un tuo precedente articolo una delle seguenti frasi:
- Genietto del
- Senza alcuna pretesa di scientificità’
- E’ stata scoperta la cura per
- E’ in arrivo un Virus che potrebbe
- Non ci sta a essere classificato come
ti prego di continuare la lettura e di considerare l’opportunità’ di attenerti al seguente decalogo per i tuoi futuri articoli.
- La frase ‘Genietto del Computer’ non va usata. La userebbe mia nonna, e poi oramai ci sono sedicenni a capo di start-up informatiche. Non sono genietti. Qualcuno e’ particolarmente bravo, altri hanno avuto l’idea giusta ma non saprebbero modificare un foglio excel. Quindi, a meno che tu non intenda denigrare l’oggetto dell’articolo o sottolineare che e’ un sfigatone, non chiamarlo genietto. Di’ che e’ abile, di’ che e’ molto bravo, di’ sarcazzo che vuoi ma non genietto.
- Non tentare di spiegare cose che non capisci nemmeno tu. Lascia l’articolo a un giornalista scientifico che ne sa più’ di te. Capita anche in altri contesti, anche ai genietti del computer. Uno dice ‘Doh, non capisco una sega’ e cerca uno che ne capisca. O gli lascia spazio. Nel ridurre la complessità’ dell’argomento a quello che credi di aver capito, corri rischi che nessuna assicurazione coprirebbe. Se proprio devi scriverlo, questo articolo, riporta le parole dell’inventore e di’ che si tratta di un argomento affascinante e complesso. Usa la frase magica ‘sarebbe riduttivo cercare di spiegare qui un argomento di questa complessità’ e magari fai anche pubblicità’ al libro che il sapiente di turno ha scritto. Vinciamo tutti! A volte neanche il sapiente di turno saprebbe fornire una spiegazione semplice al fenomeno oggetto del tuo articolo. Le probabilità’ ti sono contro: tu potresti non riuscire a fare di meglio. Tentare di solito non nuoce. In questo caso, nuoce.
- La frase ‘senza alcuna pretesa di scientificità‘ non ti libera dall’obbligo di presentare i fatti in maniera scientifica se stai facendo affermazioni di sapore scientifico. Mi spiace. Le cose sono due: o fai affermazioni rigorose e suffragate da fatti e dati, oppure stai zitto. Frena quella tastiera imbizzarrita. Lo so, neanche io credo alle coincidenze e potresti avere ragione. Ma no, se hai studiato giornalismo, scienza della comunicazione, se non sei Piero Angela (bada, neanche essere il figlio di Angela basterebbe) e non hai dimestichezza col metodo scientifico, lascia perdere. Se proprio devi, tenta con un ‘Ci sono degli indizi, assolutamente non conclusivi, che lasciano pensare che …’ pero’ sappi che comincio già’ a non volerti più’ tanto bene.
- Non recarti/non mandare il tuo tirapiedi sul luogo del misfatto a documentare l’anomalia/prodigio della natura munito di apposito strumento. Fa molto giornalista d’assalto, lo so. Ma lascia a casa quello strumento. Anche un semplice termometro. O un pluviometro. Neanche un metro da sarto, no. A contatori Geiger o simili non pensarci neanche. Andare li e scrivere “il mio pluviometro segnava tot, ovviamente non sono del mestiere ma e’ comunque un indizio…” non ti salverà’ dalla mia ira. Lo strumento era adatto? Era tarato? Da Chi? Sapevi usarlo? Si? La misura e’ stata effettuata secondo la procedura corretta? Sei in grado di comprendere tutte le implicazioni legate al processo di misura? Fattori di disturbo? Stai misurando solo quello che intendi te, o c’è’ dell’altro? La precisione della misura e’ adeguata a supportare le tue tesi? Se la risposta e’ si’ a tutte queste domande perché’ non abbandoni il tuo lavoro di giornalista scientifico e non apriamo insieme una ditta di monitoraggio di sarcazzo? Sono sempre interessato a partnership con gente che sa fare.
- Le unita’ di misura. Capisco che sono una rottura di palle immane. Non puoi non usarle, ma se le sbagli, (perché’ non sai di cosa stai parlando, perché’ non sai leggere il display dello strumento che hai comprato e usato, perché’ non conosci il significato di tutte quelle m e k) non fai fare una bella figura al tuo giornale che a sua volta si vendicherà’ appioppandoti un’inchiesta sugli incidenti domestici legati ai nani da giardino. Per il bene tuo e mio: stai attento.
- Le fonti. Devi riportare le fonti. ‘Gli scienziati’ non basta. E’ come dire ‘i politici’. Se sei fortunato, ci saranno almeno un paio di tesi contrapposte sull’argomento, quindi ‘gli scienziati dicono’ non e’ mai una buona idea. Discutendo di un particolare argomento sarebbe opportuno tu riportassi anche le affermazioni dei detrattori, SOLO affermazioni scientifiche, ovvio.
- Occhio a riportare le voci fuori dal coro. E’ tanto romantico, lo so: il professore un po’ eccentrico che la vede in maniera diversa dal mondo scientifico e che poi dimostra di avere ragione (e si sposa anche). Hanno già’ scritto diversi libri e film con un trama di questo tipo: e’ necessario aggiungere il tuo articolo alla lista? Se si tratta di una voce fuori dal coro credibile e con un solido background scientifico, va bene. Se si tratta del (professione a scelta) che una volta in pensione ha deciso di dedicarsi allo studio di (argomento a scelta) e pensa di aver scoperto che (scoperta sfuggita a generazioni di scienziati) e la comunità’ scientifica non prende in esame tale fantastica scoperta, ci sono due possibilità’: A)il poveraccio ha scoperto realmente qualcosa e nessuno se lo fila. E’ un modo difficile, non e’ un paese per vecchi. E’ già’ capitato nella storia della scienza ma TU non puoi farci niente B) il novello Galileo non va preso sul serio. Ovviamente puoi decidere di ignorare questo mio suggerimento: nel tuo futuro vedo tanti nani da giardino. Se proprio devi, un punto di vista informativo ma assolutamente scettico e’ d’obbligo.
- Il complottismo. Il complottista non e’ uno scienziato, e come tale non e’ una fonte da riportare in un articolo scientifico. Non importa da quanto si interessa all’argomento. Non importa che ne sa a pacchi. Il complottista e’ come topolino danzatore: gira da un lato solo, ne sa a pacchi solo delle cose che avvalorano la sua tesi, da lui scelta a priori. Tu invece, coraggioso araldo della verita’ a 360 gradi sappi che si possono riportare al massimo LE OBIEZIONI del complottista e le spiegazioni fornite dagli scienziati che avvalorano o demoliscono la tesi del complottista. Ma un complottista in un articolo scientifico? Ma non e’ meglio scrivere di nani da giardino? Lui oramai e’ spacciato, ma tu puoi ancora salvare i tuoi lettori. Fallo.
- Diffida anche dagli scienziati. Hanno i loro motivi per spararla più grossa di quello che e’. ‘Scienziato annuncia che’ e’ diverso da ‘Scoperto che …’. Ci vorranno un po’ di revisioni indipendenti per passare dall’uno all’altro. No, questa non e’ la volta buona. Ho capito che devi scrivere qualcosa o il tuo capo ti mette a correggere gli annunci della bacheca, ma questa non e’ comunque la volta buona. C’è’ un pianeta che potrebbe ospitare la vita (ma non c’ha cazzi?)? Trovata la cura contro il cancro (ma non si vedono torme di miracolati che escono in massa dagli ospedali)? La fusione fredda forse? Stai calmo. Puoi ancora scrivere qualcosa di decente se sottolineerai che ‘questa potenziale scoperta potrebbe portarci un po’ avanti sulla strada del ‘ ‘ ma che la sfida e’ ancora lunga‘. Lo so che poi il Frenatore Capo ti dirà’ che hai scritto un articolo dal sapore ‘pessimista’ e che in questo periodo c’e’ bisogno di notizie ‘ottimiste’. Ma che si fa se un nuovo composto ha guarito 40 topi su 100 in laboratorio ? Ci restiamo male per gli altri 60 e facciamo al massimo che e’ stata trovata una nuova cura per i topi da laboratorio.
Seriamente, tenere alto l’interesse per la cura contro il cancro e’ una cosa, strombazzate come finalmente trovata la cura contro il cancro domani tutti a casa sono un’altra. C’è’ gente, anche tuoi lettori, che ripone le sue speranze in questo. Scetticismo e cautela, vuoi? - Virus e minacce informatiche. Sono preoccupanti lo so. Ma se stai leggendo questo articolo c’è’ una buona probabilità’ che tu abbia usato la parola ‘genietto del computer’ e quindi se tanto mi da tanto, scrivere di Virus e Minacce informatiche potrebbe non fare per te. Ci sono diverse aziende e organismi ufficiali che monitorano continuamente la situazione. Riporta il loro parere. Se stessi scrivendo un articolo sul tempo, riporteresti la tua personale impressione o interpretazione? No? Solo quella del Bernacca di turno? Sono d’accordo. Fai lo stesso con le minacce informatiche. Ti accusano di scrivere articoli senza contenuto personale? Mandali da me, ci parlo io.
Spero di esserti stato utile. Se lo ritieni opportuno fai anche tu la tua buona azione: approccia un altro giornalista scientifico/informatico che ti sta antipatico, chiedigli se ha mai usato la frase ‘genietto del computer’ ed eventualmente, regalagli una copia di questo decalogo. Eventualmente citando la fonte. Se non vuoi citarmi va bene uguale. Ma gia’ ti voglio meno bene. Pazienza.
Grazie,